Venezia: la nuova 'casa della giustizia' di C+S Architects
Reinterpretazione di una tesa manipolata in altezza, in bilico tra storia e contemporaneità
Reinterpretazione di una tesa manipolata in altezza, in bilico tra storia e contemporaneità
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È stato inaugurato a luglio scorso ed è già vincitore del Premio Medaglia d'Oro all'Architettura Italiana per la Committenza pubblica. Si tratta del nuovo Tribunale di Sorveglianza di Venezia progettato dallo studio italiano C+S Architects di Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini. Il progetto, vincitore di un concorso internazionale di progettazione nel 2002, è stata loccasione per restituire alla città unarea inaccessibile. Il complesso della Ex-Manifattura Tabacchi a Piazzale Roma diventerà la sede del nuovo tribunale di Venezia, accorpando tutti gli uffici giudiziari, che in questo momento sono distribuiti in diversi Palazzi storici. Liter del progetto è stato complesso, come prassi per i grandi lavori pubblici in Italia affermano i progettisti. Senza voler entrare nelle lungaggini burocratiche e amministrative di dieci anni nei quali il lavoro si è protratto, ledificio che presentiamo è il primo ad essere terminato. E una lama che si innesta nellunico vuoto esistente nellarea progetto che si affaccia su piazzale Roma. E la grande hall di ingresso necessaria a distribuire i flussi che rigenerano una parte importante della città di Venezia. E, allo stesso tempo, linfrastruttura che permette di rigenerare il sistema degli edifici esistenti". Il primo tema su cui abbiamo lavorato è la manipolazione del programma proponendo libridazione di un edificio pubblico che fosse al contempo uninfrastruttura. Due piani delledificio, infatti, ospitano tutti gli impianti tecnologici (centrali termiche e frigorifere) che permetteranno il riuso dellintero sistema della Manifattura Tabacchi. Il volume, inoltre, ospita (ai piani superiori) uffici del tribunale di sorveglianza, cancellerie e archivi. La grande hall di ingresso, aperta alla città di giorno, ospiterà spazi commerciali (tabaccheria, bar, negozi) innervando il sistema degli spazi pubblici (campi e campielli interni) restituiti al tessuto urbano veneziano. Il secondo tema del progetto è relativo alla scala dellintervento e allimpianto tipologico. La dimensione delledificio si confronta alla scala urbana sia con il grande vuoto di Piazzale Roma, essendo posizionato sul fronte opposto al ponte di Calatrava, sia con la dimensione generosa del vuoto degli edifici ottocenteschi della Ex-Manifattura Tabacchi, volumi di grande suggestione spaziale, per la grande parte caratterizzati da un sistema di illuminazione zenitale. Il nuovo volume ha una forma semplice e compatta, tipologicamente è una tesa contemporanea manipolata in altezza per connettere lo skyline dei volumi dei parcheggi multipiano al sistema urbano delle tese industriali ottocentesche. Verso Piazzale Roma, il volume non si appoggia a terra. Uno sbalzo di cinque metri su Piazzale Roma diventa lingresso: unombra che accoglie i flussi riorientandoli allinterno del nuovo sistema: una compressione che esplode allinterno in uno spazio di sette piani illuminato dallalto su cui si svolge una scala metallica, che distribuisce a tutti i piani delledificio e che permette di disegnare il fronte verso il garage San Marco con una sequenza di piccole bucature, quasi una sequenza di codici che punteggiano la facciata. Il terzo tema del nostro lavoro riguarda la materia. Il materiale che utilizziamo allesterno è rame preossidato TECU: il rame è a Venezia il materiale che caratterizza le coperture degli edifici monumentali. In questo progetto il materiale diventa la metafora che rappresenta listituzione, la casa della giustizia e che, come un grande tetto manipolato ed estruso, accoglie i cittadini in uno spazio, luminoso e trasparente. Il processo di preossidazione del rame rievoca il modo in cui il tempo agisce sulle superfici con un processo di sottrazione della materia. Anche la materia, oltre al programma e allimpianto tipologico, viene manipolata per introdurre subito ledificio nel tempo veneziano di cui è parte. Pur nelle sue dimensioni generose, ledificio appare quasi come la sua ombra, una tesa in bilico tra storia e contemporaneità. http://www.archiportale.com/news/201...s_30837_3.html |