Gallerie d'Italia di Piazza della Scala
Simboli stessi della storia di Milano, i palazzi che formano il complesso architettonico in cui hanno sede le Gallerie milanesi furono progettati dai più importanti architetti italiani tra la fine del Settecento e i primi del Novecento.
La sezione delle Gallerie dedicata all’Ottocento prende avvio in Palazzo Anguissola Antona Traversi, splendida dimora edificata tra il 1775 e il 1778 dall’architetto ticinese Carlo Felice Soave per il conte Antonio Carlo Anguissola. La facciata principale dà sul giardino ed è quindi attualmente visibile all’interno del percorso museale.
Questo patrimonio architettonico, con le opere che contiene, simboleggia bene lo spirito della Milano imprenditrice, intraprendente nelle arti e nella cultura; i desideri del conte Anguissola, che furono ben interpretati dal Soave, sono paragonabili a quanto oggi si chiederebbe ai più ricercati progettisti internazionali. In quell’occasione non si trattò solamente di lanciare un giovane architetto di talento, ma anche tutti gli artisti che realizzarono le decorazioni interne di Palazzo Anguissola, importanti esponenti dell’artigianato milanese. L’interno si sviluppa infatti in un trionfo di ambienti dotati ognuno di un tema decorativo differente, dove prevalgono dorature, finti marmi e bronzi, stucchi, specchi.
E’ con la fine del Settecento che si comincia a scindere, con sempre maggiore evidenza, il progetto architettonico dagli interni, ed è proprio su questa diversa idea del valore degli interni che si narra la rivoluzione ottocentesca della casa, nella quale non solo cambia lo stile del decoro ma anche la maniera di realizzarlo.
Già nell'ala ottocentesca di Palazzo Antona Traversi e di Palazzo Brentani, costruiti qualche decennio più tardi, all’inizio del XIX secolo, la struttura interna e il decoro cambiano radicalmente, passando dal sentimento aristocratico e nobiliare a quello borghese più funzionale, che andrà poi evolvendosi di continuo fino a oggi.
Nel 1817 la famiglia Antona Traversi acquista l’edificio, riformato da Luigi Canonica con la costruzione del corpo di fabbrica affacciato su via Manzoni. All’architetto svizzero si devono anche lo scalone d’onore che conduce al primo piano, il cortile quadrato ad angoli smussati e la facciata.
Sul fronte affacciato sulla via, si notano undici medaglioni con busti di personalità eccellenti legate alla storia di Milano, tra cui Leonardo Da Vinci, Antonio Canova, Pietro Verri, Cesare Beccaria, Giuseppe Parini e Alessandro Volta.
La nuova sezione delle Gallerie, che presenta le opere del Novecento delle collezioni Intesa Sanpaolo, trova collocazione nel palazzo sede storica della Banca Commerciale in Piazza della Scala.
Eretto agli inizi del secolo scorso su progetto di Luca Beltrami, si inserisce armonicamente nel complesso degli edifici preesistenti, in particolare Palazzo Marino e il Teatro alla Scala, di cui riprende alcuni stilemi.
Gli interni si devono a una mano diversa, quella dell’ingegnere Giovan Battista Casati, che può concedersi una maggiore libertà rispetto a un esterno che non può indulgere a un eccessivo eclettismo nell’insieme degli edifici della piazza. Libertà che, in parte, può ritrovarsi nel successivo sviluppo del complesso che avviene verso piazza San Fedele, a seguito delle nuove acquisizioni della banca, e per opera dell’architetto Piero Portaluppi.
Il Novecento
Cantiere del’900. Opere dalle collezioni Intesa Sanpaolo
Il primo allestimento di Cantiere del’900. Opere dalle collezioni Intesa Sanpaolo presenta 189 opere del Novecento in dodici sezioni, due approfondimenti monografici e due ouvertures.
Le maggiori tendenze artistiche del periodo – Informale, Spazialismo, Movimento Nucleare, Movimento Arte Concreta, Arte Cinetica e Programmata, Arte Povera, Arte Concettuale, Pop Art italiana – sono ripercorse attraverso autori quali Lucio Fontana, Fausto Melotti, Bruno Munari, Renato Guttuso, Afro, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Pietro Consagra, Emilio Vedova, Mimmo Rotella, Enrico Baj, Piero Dorazio, Tancredi, Gastone Novelli, Piero Manzoni, Mario Schifano, Gianfranco Pardi, Enrico Castellani, Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Emilio Isgrò.
Mauro Staccioli Senza titolo, 1989
***
Mauro Staccioli, Senza titolo, 1989 - Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1967
***
Lucio Fontana, Concetto spaziale. Attese, 1959-1967
***
Enrico Baj, Vedeteci quel che vi pare, 1951 - Joe Cesare Colombo, Senza titolo, 1952
***
Guido Biasi, Spettatore di una cometa, 1957
***
Ettore Colla, Ferro (Scultura policroma o Astroforma), 1952
***
Massimo Kaufmann, Senza titolo, 1992
***
Stefano Arienti, Ninfee, 1990
***
Enrico Castellani, Superficie bianca (Omaggio all'alba), 1971
Simboli stessi della storia di Milano, i palazzi che formano il complesso architettonico in cui hanno sede le Gallerie milanesi furono progettati dai più importanti architetti italiani tra la fine del Settecento e i primi del Novecento.
La sezione delle Gallerie dedicata all’Ottocento prende avvio in Palazzo Anguissola Antona Traversi, splendida dimora edificata tra il 1775 e il 1778 dall’architetto ticinese Carlo Felice Soave per il conte Antonio Carlo Anguissola. La facciata principale dà sul giardino ed è quindi attualmente visibile all’interno del percorso museale.
Questo patrimonio architettonico, con le opere che contiene, simboleggia bene lo spirito della Milano imprenditrice, intraprendente nelle arti e nella cultura; i desideri del conte Anguissola, che furono ben interpretati dal Soave, sono paragonabili a quanto oggi si chiederebbe ai più ricercati progettisti internazionali. In quell’occasione non si trattò solamente di lanciare un giovane architetto di talento, ma anche tutti gli artisti che realizzarono le decorazioni interne di Palazzo Anguissola, importanti esponenti dell’artigianato milanese. L’interno si sviluppa infatti in un trionfo di ambienti dotati ognuno di un tema decorativo differente, dove prevalgono dorature, finti marmi e bronzi, stucchi, specchi.
E’ con la fine del Settecento che si comincia a scindere, con sempre maggiore evidenza, il progetto architettonico dagli interni, ed è proprio su questa diversa idea del valore degli interni che si narra la rivoluzione ottocentesca della casa, nella quale non solo cambia lo stile del decoro ma anche la maniera di realizzarlo.
Già nell'ala ottocentesca di Palazzo Antona Traversi e di Palazzo Brentani, costruiti qualche decennio più tardi, all’inizio del XIX secolo, la struttura interna e il decoro cambiano radicalmente, passando dal sentimento aristocratico e nobiliare a quello borghese più funzionale, che andrà poi evolvendosi di continuo fino a oggi.
Nel 1817 la famiglia Antona Traversi acquista l’edificio, riformato da Luigi Canonica con la costruzione del corpo di fabbrica affacciato su via Manzoni. All’architetto svizzero si devono anche lo scalone d’onore che conduce al primo piano, il cortile quadrato ad angoli smussati e la facciata.
Sul fronte affacciato sulla via, si notano undici medaglioni con busti di personalità eccellenti legate alla storia di Milano, tra cui Leonardo Da Vinci, Antonio Canova, Pietro Verri, Cesare Beccaria, Giuseppe Parini e Alessandro Volta.
La nuova sezione delle Gallerie, che presenta le opere del Novecento delle collezioni Intesa Sanpaolo, trova collocazione nel palazzo sede storica della Banca Commerciale in Piazza della Scala.
Eretto agli inizi del secolo scorso su progetto di Luca Beltrami, si inserisce armonicamente nel complesso degli edifici preesistenti, in particolare Palazzo Marino e il Teatro alla Scala, di cui riprende alcuni stilemi.
Gli interni si devono a una mano diversa, quella dell’ingegnere Giovan Battista Casati, che può concedersi una maggiore libertà rispetto a un esterno che non può indulgere a un eccessivo eclettismo nell’insieme degli edifici della piazza. Libertà che, in parte, può ritrovarsi nel successivo sviluppo del complesso che avviene verso piazza San Fedele, a seguito delle nuove acquisizioni della banca, e per opera dell’architetto Piero Portaluppi.
Il Novecento
Cantiere del’900. Opere dalle collezioni Intesa Sanpaolo
Il primo allestimento di Cantiere del’900. Opere dalle collezioni Intesa Sanpaolo presenta 189 opere del Novecento in dodici sezioni, due approfondimenti monografici e due ouvertures.
Le maggiori tendenze artistiche del periodo – Informale, Spazialismo, Movimento Nucleare, Movimento Arte Concreta, Arte Cinetica e Programmata, Arte Povera, Arte Concettuale, Pop Art italiana – sono ripercorse attraverso autori quali Lucio Fontana, Fausto Melotti, Bruno Munari, Renato Guttuso, Afro, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Pietro Consagra, Emilio Vedova, Mimmo Rotella, Enrico Baj, Piero Dorazio, Tancredi, Gastone Novelli, Piero Manzoni, Mario Schifano, Gianfranco Pardi, Enrico Castellani, Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Emilio Isgrò.
Mauro Staccioli Senza titolo, 1989
***
Mauro Staccioli, Senza titolo, 1989 - Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1967
***
Lucio Fontana, Concetto spaziale. Attese, 1959-1967
***
Enrico Baj, Vedeteci quel che vi pare, 1951 - Joe Cesare Colombo, Senza titolo, 1952
***
Guido Biasi, Spettatore di una cometa, 1957
***
Ettore Colla, Ferro (Scultura policroma o Astroforma), 1952
***
Massimo Kaufmann, Senza titolo, 1992
***
Stefano Arienti, Ninfee, 1990
***
Enrico Castellani, Superficie bianca (Omaggio all'alba), 1971