La ex strada statale 578 Salto Cicolana (SS 578), ora strada regionale 578 Salto Cicolana (SR 578)[3][4], è una strada regionale italiana di collegamento interregionale tra Lazio ed Abruzzo che attraversa la valle del Salto e il Cicolano dalla piana di Rieti fino alla Marsica.
PERCORSO: È detta anche comunemente Rieti-Torano perché collega il capoluogo sabino con il casello "Valle del Salto" dell'autostrada A24 presso Torano frazione di Borgorose (RI), ma in realtà termina a Cappelle dei Marsi, frazione di Scurcola Marsicana (AQ) sul bivio con la ex strada statale 5 Via Tiburtina Valeria. Per gran parte oggi è percorribile su una strada a scorrimento veloce, da Grotti, una frazione di Cittaducale (RI), fino a Borgorose. Il tratto in territorio Abruzzese invece è piuttosto rettilineo attraverso gli altopiani del fiume Imele. L'arborazione è rara, a pino nero o tiglio nei centri abitati.
GESTORE: In seguito al decreto legislativo n. 112 del 1998, dal 2001, la gestione del tratto abruzzese è passata dall'ANAS alla Regione Abruzzo che ha provveduto al trasferimento dell'infrastruttura al demanio della Provincia dell'Aquila[5]. Dal 1º febbraio 2002 la gestione del tratto laziale è passata dall'ANAS alla Regione Lazio, che ha ulteriormente devoluto le competenze alla Provincia di Rieti[6]. Dal 5 marzo 2007 la società Astral ha acquisito la titolarità di concessionario di tale tratto[7].
CENNI STORICI: I tratti più paesaggistici però sono quelli che si sviluppano con una serie di arditi ponti e tornanti attorno al lago Salto; quando è stata costruita l'omonima diga, nel 1940 fu realizzato anche il tratto di fondovalle da Rieti a Fiamignano in sostituzione del percorso della antica strada borbonica prevalentemente montana che passava per Petrella Salto e arrivava nella pianura delle Sorgenti del Peschiera nella campagna di Cittaducale, quando questa città era il capoluogo di circondario e Rieti ricadeva in provincia di Perugia. Oltre alle magnifiche vedute che offre sulla diga del Salto, passa per Borgo San Pietro, frazione di Petrella Salto ricostruita dopo la sommersione dovuta al lago artificiale, marginale esempio di architettura razionalistica rurale italiana insieme ad alcuni edifici di Fiumata, altro borgo coevo presso il ponte sul lago.
La sua modernizzazione, di poco successiva all'istituzione della Provincia di Rieti fu accolta come una promessa di sviluppo per una zona storicamente emarginata come il Cicolano, ne è testimone la capillare presenza di fermate autobus ormai in disuso, per le frazioni più isolate, e la curata segnaletica dipinta sulle vecchie abitazioni che venivano costruite lungo il percorso.
PERCORSO: È detta anche comunemente Rieti-Torano perché collega il capoluogo sabino con il casello "Valle del Salto" dell'autostrada A24 presso Torano frazione di Borgorose (RI), ma in realtà termina a Cappelle dei Marsi, frazione di Scurcola Marsicana (AQ) sul bivio con la ex strada statale 5 Via Tiburtina Valeria. Per gran parte oggi è percorribile su una strada a scorrimento veloce, da Grotti, una frazione di Cittaducale (RI), fino a Borgorose. Il tratto in territorio Abruzzese invece è piuttosto rettilineo attraverso gli altopiani del fiume Imele. L'arborazione è rara, a pino nero o tiglio nei centri abitati.
GESTORE: In seguito al decreto legislativo n. 112 del 1998, dal 2001, la gestione del tratto abruzzese è passata dall'ANAS alla Regione Abruzzo che ha provveduto al trasferimento dell'infrastruttura al demanio della Provincia dell'Aquila[5]. Dal 1º febbraio 2002 la gestione del tratto laziale è passata dall'ANAS alla Regione Lazio, che ha ulteriormente devoluto le competenze alla Provincia di Rieti[6]. Dal 5 marzo 2007 la società Astral ha acquisito la titolarità di concessionario di tale tratto[7].
CENNI STORICI: I tratti più paesaggistici però sono quelli che si sviluppano con una serie di arditi ponti e tornanti attorno al lago Salto; quando è stata costruita l'omonima diga, nel 1940 fu realizzato anche il tratto di fondovalle da Rieti a Fiamignano in sostituzione del percorso della antica strada borbonica prevalentemente montana che passava per Petrella Salto e arrivava nella pianura delle Sorgenti del Peschiera nella campagna di Cittaducale, quando questa città era il capoluogo di circondario e Rieti ricadeva in provincia di Perugia. Oltre alle magnifiche vedute che offre sulla diga del Salto, passa per Borgo San Pietro, frazione di Petrella Salto ricostruita dopo la sommersione dovuta al lago artificiale, marginale esempio di architettura razionalistica rurale italiana insieme ad alcuni edifici di Fiumata, altro borgo coevo presso il ponte sul lago.
La sua modernizzazione, di poco successiva all'istituzione della Provincia di Rieti fu accolta come una promessa di sviluppo per una zona storicamente emarginata come il Cicolano, ne è testimone la capillare presenza di fermate autobus ormai in disuso, per le frazioni più isolate, e la curata segnaletica dipinta sulle vecchie abitazioni che venivano costruite lungo il percorso.