Che l'opera abbia inizio! by *eily*, on Flickr
http://corrieredelveneto.corriere.it...39922489.shtml
Da due sponsor i soldi per coprire l’Arena
Struttura per proteggere il monumento dalla pioggia. Primo passo, lanciare un concorso internazionale di idee. No del ministro Ornaghi, il Comune ci riprova con Bray
VERONA — È uno dei dibattiti che ha più affascinato e diviso la città, come e più di quello sul traforo delle Torricelle. Se ne parla da tempo immemore, ma sempre come di un’ipotesi avveniristica, fantasiosa, quando non campata in aria. Ora, però, è diverso. Già, perché c’è chi - all’idea di coprire l’Arena, in modo da utilizzarla tutto l’anno e con qualsiasi condizione atmosferica - ci crede davvero. Due grandi gruppi industriali si sono presentati nei mesi scorsi a Flavio Tosi, disposti a fare da sponsor all’intervento, mettendo sul piatto una cifra che si aggirerebbe attorno ai cinque milioni di euro. Il Comune ha così deciso di bandire un concorso internazionale di idee per realizzare il progetto, facendo propria la proposta che da tempo porta avanti il consigliere comunale Gianluca Fantoni. È così partita una richiesta formale al Ministero dei Beni Culturali, da cui dipendono le soprintendenze per i beni archeologici e paesaggistici, e che ha l’ultima parola su qualsiasi intervento sul monumento romano. Dal ministro del governo Monti, Lorenzo Ornaghi, è però giunta a Palazzo Barbieri una doccia fredda: un secco diniego, che riflette le perplessità più volte espresse a proposito dal soprintendente regionale all’Archeologia del Veneto, Vincenzo Tinè.
Ma ora c’è un nuovo governo e, soprattutto, un nuovo ministro alla Cultura, nella persona di Massimo Bray, del Partito democratico (e molto vicino a Massimo D’Alema). Di qui, la volontà del Comune di tornare all’attacco e cercare di ottenere il benestare al concorso di idee, forte anche dell’impegno finanziario degli sponsor che garantirebbero il finanziamento all’investimento. Tosi, di cui è nota la frustrazione contro le maglie strette delle soprintendenze («Non è possibile che quattro sassi blocchino lo sviluppo della città», era sbottato dopo il blocco dei lavori di un parcheggio sotterraneo per alcuni ritrovamenti archeologici), è certamente cosciente di quanto impervia sia la strada. La sola idea di coprire l’Arena ha già fatto inorridire in passato persone del calibro di Franco Zeffirelli e Katia Ricciarelli e si scontra, inevitabilmente, con i veti di intellettuali, archeologi e «puristi». Ma il sovrintendente della fondazione Arena, Francesco Girondini, da tempo va in giro a dire che la copertura dell’Arena non sarebbe funzionale solo ad uso più prolungato dell’anfiteatro, o alla possibilità di svolgere le opere liriche anche nelle serate di pioggia (risparmiando così i circa 300mila euro l’anno che vengono pagati per la copertura assicurativa).
Con la copertura, buona parte della pietra sarebbe protetta dall’acqua, che è il principale agente di degrado e costringe ogni anno a spendere svariati milioni di euro in manutenzione. Alcune bozze di progetto sono già state depositate tempo fa in Comune: si tratterebbe di erigere dei pali d’acciaio all’interno dell’Arena su cui far scorrere, quando necessario, una sorta di «capote» a scomparsa. Ma il concorso di idee servirebbe anche a trovare le soluzioni tecnologicamente più all’avanguardia, oltre che più eleganti e rispettose dell’estetica e la storia dell’Arena, per realizzare un simile intervento. C’è chi ricorda che, ai tempi dei romani, nelle arene come il Colosseo a Roma, c’era un «velario» che proteggeva gli spettatori dal sole, che potrebbe essere d’ispirazione. Altri potrebbero ricordare il precedente dell’Arena di Nimes, in Francia, molto simile a quella di Verona e dotata, appunto, di un sistema di copertura mobile. Saranno tutti argomenti che si cercherà di far arrivare sul tavolo del ministro. E chissà che l’anno del centenario della prima Aida all’Arena, riservi per il futuro dell’anfiteatro una sorpresa clamorosa.